Beppe è un macchinista ferroviere. Un mio grande amico. In pensione da un anno. Beppe è uno della squadra. Quando c’è da percorrere chilometri e chilometri da un capo all’altro della Sicilia, perché c’è da andare casa per casa, lui scende dalla sua moto, la sua passione, e si mette al volante. Andiamo insieme, l’automobile diventa un treno a vapore, l’autostrada sono i suoi binari, le stazioni di servizio diventano quelle stazioni ferroviarie assolate della Sicilia con l’orologio che segna il tempo. Quel tempo negato, quel tempo sognato, quel tempo perfetto per andare, per cominciare a cambiare. Ci mette l’esperienza e il cuore.
Ieri sera mi ha inviato una foto, questa foto. C’è Manuela, infermiera professionale del reparto di rianimazione Covid dell’ospedale di Genova. La moglie di suo figlio Francesco, ingegnere in Fincantieri, la mamma di Marina, 3 anni, la sua nipotina che dal 15 marzo al 3 giugno spesso si è addormentata senza di lei. Manuela festeggia con i colleghi la chiusura del reparto Covid. Beppe ha il cuore a mille.
Ehi Beppe, l’orologio della stazione segna un tempo bellissimo. Da Genova a Palermo è un soffio. È il tempo, benedetto, che finalmente ti farà riabbracciare tua nipote. Il treno sta partendo, dai un bacio alla piccola Marina da parte mia. Abbraccia Manuela e Francesco. Terrò fermo il respiro e starò ad ascoltare.
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