I nostri medici specializzandi sono tra i meno tutelati in Europa: la loro condizione contrattuale prevede 36 ore di formazione settimanale, ma impedisce loro di utilizzare come desiderano il tempo extralavorativo.
Per risolvere almeno in parte questo problema, il Governo uscente ha varato un Decreto che consente ai più volenterosi di loro di iscriversi, durante la specializzazione, anche a Master e Dottorati.
Ciò consente non solo di accelerare un minimo la carriera degli specialisti (che hanno una durata del ciclo scolastico tra le più alte del mondo), ma anche ai cittadini di avere medici più preparati, più formati, insomma più efficienti.
Bello, vero?
Peccato che alcune Università violino la legge, impedendo agli specializzandi di iscriversi a Master e Dottorati: molti medici stanno segnalando a GMI – Giovani Medici per l’Italia che le segreterie tergiversano, interpretano in modo assurdo i decreti, latitano nell’attesa che la finestra di iscrizione ai Master e Dottorati si chiuda.
Sappiamo perfettamente che dietro questo ostruzionismo c’è qualche stolto barone universitario, alcuni docenti che hanno ancora la concezione medievale che vede gli studenti come sottoposti, proprietà da utilizzare come meglio si crede.
I nostri cittadini meritano di meglio: per questo prenderò in carico personalmente le segnalazioni di GMI, in modo che il Parlamento vigili direttamente sul rispetto di ciò che, ripeto, è legge.
Medici più formati portano pazienti più in salute.
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