L’infanzia rubata.
Quando parliamo di bambine immaginiamo una stanza piena di giocattoli, sorrisi e pianti, capricci e sonno, le scarpe sporche per il gioco, gli indumenti che puzzano per la corsa della vita. Invece ci sono bambine, come le due creature di Caivano, che a 10 e 12 anni hanno già visto l’inferno, ci sono scese e adesso dovranno risalire. Abusate, minacciate, derise, “si sottoponevano a rapporti sessuali con spirito di rassegnazione e totale sottomissione, per timore delle conseguenze”.Sono queste le raggelanti parole dell’ordinanza di custodia cautelare, è un girone dantesco, un colpo inferto alle più basilari regole dell’inviolabilità dei minori.
Fa più male il muro del silenzio, quella incapacità a farsi vettore di protezione e di essere campanello di allarme, seppure in una delle zone più difficili del Paese.
C’è una salute psico-affettiva da rimettere in piedi, c’è la vita di queste due bambine da riordinare, donando lo spazio sereno necessario per ricominciare a respirare, senza paura, senza vergogna, senza guardare indietro.
La Meloni e i decreti per i cretini.
Cosa penso dei decreti della Meloni, lo dico qui.
L’underdog che vede complotti…la fiaba continua.
La Premier vede nemici ovunque, ma i numeri non lasciano scampo.
Chi ha visto Salvini? L’uomo dei condoni.
Le balle da campagna elettorale che non possono essere realizzate, ve lo dico qui.
Prima candelina, prima delusione.
Gli anniversari non sempre portano festeggiamenti. E dopo un anno di Governo Meloni ho detto la mia. Un pezzo per il Riformista.
Esselunga, la pesca che pesa più del buon senso.
Viene da farsi qualche domanda quando Giorgia Meloni, che non è una vicina di casa, si lancia in commenti sulla campagna pubblicitaria dell’Esselunga.
Restare per cambiare.
Il nostro è un Paese strano, i giovani sono costretti ad andare via, nonostante le specializzazioni la retribuzione non gli consente molta autonomia, così si va con la valigia a far casa altrove e spesso è oltre Oceano. Jacopo inverte la rotta, non so se per coraggio o per affetto, ma resta qui. E’ un medico specializzando in Anestesia e rianimazione, al San Raffaele di Milano, guadagna 1600 euro al mese e ovviamente non sono sufficienti ma lavora sulla prospettiva, lavora sulla formazione italiana, che resta una delle migliori al mondo.
Buona carriera a Jacopo.
L’alba che non tramonta mai.
Amare sopra ogni cosa, amare grandemente, perché è quello il sentimento più puro e infinito che lega un padre e una figlia. Sperimentare, cadere, rialzarsi, sempre insieme.
La storia di Luca Trapanese l’ho seguita fin dall’inizio, ha scelto di essere padre, ha scelto di adottare Alba, ha scelto la strada più difficile ma sicuramente quella che oggi gli consente di essere l’uomo che è.
Il desiderio della paternità, di essere pronto a crescere una vita, non lo ha fatto fermare nemmeno quando dall’ospedale gli hanno detto che quella bambina aveva la sindrome di Down.
Sono una famiglia, sono la scelta consapevole di una felicità cercata e strappata alle avversità, Luca non ha mai visto la disabilità come un limite, non gli è capitata ma ha scelto di farla entrare nella sua vita, rivoluzionandola. Sarà un piacere vedere il film “Nata per te”, un rapporto che va oltre gli erosimi, che racconta fragilità ma che parla pure la lingua della forza e del coraggio. Ci sono diversi modi per colorare la propria vita, Luca ha deciso di farlo insieme ad Alba.
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